Per un movimento Politico legato alle proprie radici e impegnato nel
miglioramento della qualità della vita la questione ambientale è prioritaria. Ma
l'Ambiente non deve essere vissuto come momento di demagogia ideologica come
viene abitualmente affrontato dalle Associazioni Verdi e soprattutto deve essere
visto in un contesto più ampio di rispetto del territorio, di sviluppo sociale e
di salvaguardia della vita.
In quest'ottica non si possono che condannare le campagne demagogiche contro la
caccia, che hanno portato ad una proliferazione di alcune specie animali dannose
all'ambiente (vedi ungulati, corvi, ecc.); al contrario, occorre studiare una
regolamentazione della caccia liberalizzandola ai residenti nei vari
compartimenti: difficilmente un cacciatore che vive ed opera su un determinato
territorio ne saccheggia le risorse, sia faunistiche che ambientali.
Una seria politica ambientalista non può che dissociarsi dalla demagogica
proliferazione di parchi e "parchetti" mangiasoldi, portatori di clientele da un
lato e di devastazione ambientale dall'altro: chi ha frequentato alcuni Parchi
minori ha potuto rendersi conto che essi hanno portato ad un disequilibrio
faunistico con proliferazione di malattie in alcune specie animali che si sono
riprodotte in modo irrazionale con conseguente sovraffollamento, scarsità di
cibo e deperimento fisico, in specifico nei mesi invernali.
Ambiente non significa creare delle oasi o peggio delle riserve, come per gli
indiani, per chi intende passare nel verde la domenica e poi ritornare in città
sempre più invivibili.
Ambiente significa elaborare una Politica di programmazione che riguardi tutto
il territorio, che educhi il cittadino ad un modello di vita rispettoso di tutto
ciò la natura ci ha messo a disposizione e soprattutto studiare un serie di
interventi.
Interventi mirati:
a ridurre la quantità di
rifiuti e allo smaltimento con minor impatto ambientale possibile;
a ridurre la quantità di
scarichi nell'aria creando una rete di trasporti pubblici
efficientissima ed incentivandone l'uso;
a ridurre gli sprechi
energetici favorendo il più possibile l'utilizzo di energie
alternative (bioenergia derivante dai rifiuti, teleriscaldamento, energia
solare, energia eolica, ecc.)
a rilanciare una politica del Verde Urbano, coinvolgendo
direttamente i cittadini ed in particolare gli studenti.
a recuperare il territorio
per evitare ogni disastro ambientale.
Ma soprattutto deve prevalere il
concetto che può parlare di Ambiente chi lo vive. La tutela del territorio ad
esempio non può essere gestita da chi siede comodamente in città, che usa tutti
i giorni l'auto per recarsi al lavoro, che usa ed abusa delle risorse
energetiche 5 giorni alla settimana e che poi sabato e domenica diventa
ambientalista e pretende di dettare le regole e usurpare il territorio di chi
l'Ambiente lo vive e ne vive i problemi, troppo spesso impotente.
24.2 Risparmio delle risorse ambientali ed energetiche
Una politica di risparmio energetico dovrà essere l'obiettivo principale, poiché
le risorse ambientali non sono infinite e la società futura dovrà essere sempre
più attenta a non sciuparle.
Completamento dell'illuminazione
pubblica ad alto risparmio energetico.
Potenziamento ed estensione del
teleriscaldamento nelle aree Urbane.
Sensibilizzazione della
cittadinanza a non eccedere nell'utilizzo del riscaldamento (non superare
i 20-22°) nel periodo invernale, come peraltro previsto dalle attuali leggi.
Campagna di educazione a non sprecare l'acqua, risorsa che nei
prossimi anni sarà sempre meno disponibile.
Campagna di incentivazione all'utilizzo dei pannelli solari.
24.3 Recupero del territorio
Le alluvioni e i disastri ambientali che si verificano ormai annualmente nei
periodi primaverili e autunnali devono far riflette sulla politica del
territorio che è stata promossa negli ultimi decenni.
La strada deve essere invertita. Occorre affrontare la questione del territorio
in modo concreto seguendo alcune linee guida:
Riportare l'uomo sul
territorio, incentivando l'agricoltura e l'allevamento, anche con
contributi che sono sicuramente meno gravosi per le casse pubbliche rispetto
ad interventi fittizzi, promossi attualmente, che risolvono parzialmente e
solo temporaneamente i problemi;
Controllare lo sviluppo urbanistico rivolgendosi al passato
per comprendere il presente, in particolare impedendo con il buon senso l'edificabilità
lungo gli alvei dei corsi d'acqua che tradizionalmente esondano;
Trasformare gli impianti di riscaldamento delle strutture
pubbliche con il cippato (alcuni esempi già oggi si sono dimostrati
funzionali), ciò favorirebbe la pulizia dei boschi trovando uno sbocco
commerciale per il materiale organico recuperato dalla loro pulizia;
Favorire la soppressione degli ungulati, oggi in numero
eccessivo e dannosi per il territorio.
24.4 Tutela del Verde Pubblico Urbano
Il verde pubblico urbano deve essere dato in gestione ai privati. I giardini,
singolarmente o di raggruppati, dovranno essere affidati per la loro cura alle
decine di vivai o ad aziende della zona, che gestiranno a rotazione annuale le
aree in cambio pubblicità da collocarsi nelle aree in oggetto.
Alle Amministrazioni Comunali resterebbe la gestione dei Viali e delle alberate,
nonché la manutenzione delle strutture (panchine, cestini per i rifiuti, fontane
e vasche, ecc.)
Alle Amministrazioni Comunali spetterà altresì l'impianto di sistemi
automatizzati per l'irrigazione (come già accade in tutta l'Europa "civile").
Dovranno inoltre essere potenziate le grandi fontane da collocarsi nelle
principali piazze dei Centri Storici con variazioni di forme, luci e colori al
suono della musica, sull'esempio delle grandi città europee (vedi Barcellona con
la "Fontana Magica").
24.5 Le risorse energetiche
Una seria riflessione deve essere fatta sulle risorse energetiche. Occorre fin
d'ora elaborare una politica di conversione energetica dalle fonti esauribili a
quelle rinnovabili:
lanciando una politica di utilizzo
del potenziale idroelettrico delle nostre montagne creando meccanismi che
permettano alle Amministrazioni interessate di beneficiare degli utili
derivanti: in pratica si dovrà pagare alla montagna le risorse che ne
derivano;
incentivando l'installazione e
l'utilizzo di pannelli solari sia per il riscaldamento dell'acqua sia per la
produzione di energia;
finanziando studi di realizzazioni
di impianti eolici nelle vallate alpine ricche di vento;
realizzando impianti pubblici di
energia solare specialmente ad alta quota.
realizzando una serie di impianti
di trasformazione dei rifiuti in bioenergia, dove è possibile, e di produzione
di energia tramite l'incenerimento.
Ma la strada principale da seguire è quella della sensibilizzazione dei
cittadini affinché venga ridotto il consumo generale di energia, vengano
eliminati gli sprechi: certamente ciò diventa difficile se lo Stato vive di
prelievo fiscale sui consumi energetici e quindi difficilmente realizzabile con
questo sistema politico.
24.6 Rifiuti: da emergenza a risorsa economica
Incentivazione della raccolta differenziata dei rifiuti con la sostituzione dei
cassoni attuali con cassoni a 8 scomparti (vetro, carta, pile, medicinali,
plastica, lattine, rifiuti organici e rifiuti non differenziati);
Collocazione dei cassoni a scomparti (ove possibile) all'interno dei cortili dei
caseggiati, e raccolta tramite mini furgoni attrezzati a 8 scomparti.
L'incentivazione deve attuarsi tramite differenziazione della tassa raccolta
rifiuti, dove possibile, abbattendola fino al 50% a quei condomini singoli o
raggruppati che aderiscono all'iniziativa.
Sensibilizzazione della cittadinanza in materia di rifiuti tramite interventi
nelle scuole e direttamente nelle famiglie attraverso responsabili di zona (es.:1
ogni 3.000 abitanti) retribuiti a raggiungimento di obiettivi prefissati zona
per zona.
Installazione in tutti i Cantoni di un complesso comprensivo di:
un inceneritore per la
trasformazione dei rifiuti non riciclabili (non raccolti con il sistema della
differenziazione) in energia;
un impianto di recupero delle pile
usate per il riciclaggio in particolare del mercurio con il sistema della
fusione ad alta temperatura;
un impianto di compost per la
trasformazione dei rifiuti organici;
impianti di stoccaggio di carta,
vetro, lattine e plastica.
La gestione del complesso dovrà vedere il coinvolgimento dei privati fino al
50%. La scelta dovrebbe cadere vicino alle attuali discariche, poiché col tempo
si potrà procedere all'incenerimento, ove possibile, del loro contenuto.
24.7 Città pulite
Le nostre città dovranno adeguarsi agli standard igienico - ambientali
mitteleuropei ed in particolare si dovrà intervenire:
sulla pulizia delle strade
attraverso:
eliminazione dei cassonetti
dell'immondizia con la loro collocazione all'interno dei cortili dei
fabbricati;
lavaggio delle strade adeguato,
con frequenza settimanale nelle zone di passaggio nel periodo estivo e
mensile nel periodo invernale;
istituzione dell' "operatore
ecologico" di zona retribuito con incentivazioni, per evitare che passi
tutto il suo tempo nella peregrinazione nei bar della zona assegnatagli;
Pallanuoto
sul mantenimento del verde pubblico tramite l'affidamento ai privati della
maggior parte di questo bene comune e l'intervento dei Comuni sulle aree
abbandonate;
con l'adeguamento degli impianti di riscaldamento alle norme
antinquinamento (vedi passaggio al Metano, ecc.). Il primo esempio deve
essere dato dagli edifici pubblici che devono adeguare i propri impianti, i
quali risultano fra i più inquinanti; inoltre si dovrà limitare la temperatura
al loro interno ad un massimo di 20-22°;
con il potenziamento del teleriscaldamento, verificando la possibilità di
abbinamento con l'inceneritore urbano;
con controlli più severi sull'inquinamento da traffico in particolare
degli scappamenti dei veicoli a Diesel;
con controlli e snellimento del traffico urbano tramite sottopassi, onde
verdi e interramento delle principali arterie con relativa aspirazione e
filtraggio dell'aria inquinata;
con l'intervento dei Comuni nei confronti degli stabili degradati e degli
stabili privi di box auto interni (vedi legge Tognoli), anche con mutui
agevolati per la loro ristrutturazione, con il vincolo di una parte dell'ICI
(fino al 50%) per questi utilizzi.